Che cos’è davvero la difesa?
Mi sono spesso chiesto quale sia il vero significato della difesa, soprattutto nel contesto dell’autodifesa. Di primo acchito si potrebbe pensare che difendersi significhi semplicemente evitare o parare un colpo. Ma col tempo ho capito che c’è molto di più.
La difesa non è solo una reazione, non è solo l’attesa di un attacco. La difesa è consapevolezza. È uno stato mentale prima ancora che fisico. È la capacità di leggere l’altro, di percepire ciò che sta per accadere, di gestire il tempo e lo spazio, mantenendo sempre il controllo su di sé.
La vera difesa non è passività, è attesa attiva. È il momento in cui osservo, ascolto, respiro, e mi preparo. Non reagisco in modo impulsivo, ma decido come e quando agire.
Difendersi significa anche saper gestire l’energia: usare il minimo sforzo per ottenere il massimo risultato, trasformare la forza dell’attacco in qualcosa che posso deviare, assorbire, o restituire. È una questione di strategia, di presenza mentale, di dominio della situazione.
In un certo senso, è proprio chi sa difendersi bene a controllare lo scontro. Perché chi si difende con consapevolezza non si lascia trasportare dal caos: lo attraversa.